ARBITRI SOTTO ACCUSA: TENSIONE ALLE STELLE NELL’ULTIMA FASE DEL CAMPIONATO
Rocchi difende i suoi, ma le polemiche non si placano: analisi delle decisioni più controverse
La penultima giornata di Serie A ha riacceso i riflettori sul tema arbitrale, trasformando il campo in un teatro di polemiche, recriminazioni e contestazioni. Un copione già visto, ma che nell’avvicinamento al rush finale assume contorni ancora più marcati, con squadre in lotta per obiettivi cruciali e nervi sempre più tesi.
Inter-Lazio: la partita delle contraddizioni
Il big match di San Siro ha catalizzato gran parte delle discussioni. Il gol dell’1-1 biancoceleste ha generato perplessità, nonostante sia stato considerato regolare dai vertici arbitrali. La confusione è nata dall’assistente Meli che ha alzato la bandierina segnalando un fuorigioco di Vecino, giudicato erroneamente impattante. Contemporaneamente, la posizione avanzata di Dia è stata ritenuta ininfluente.
“Si è creato un equivoco tecnico che ha tratto in inganno tutti,” spiegano gli esperti, “con il VAR costretto a controllare un fuorigioco che, nella sostanza, non esisteva.”
Ancora più contestato il rigore concesso per il tocco di mano di Bisseck. La decisione è stata ritenuta corretta dai vertici arbitrali sia per “il braccio sinistro largo” sia perché “il difendere nerazzurro lo porta verso il pallone.” Una giustificazione che non ha convinto l’ambiente interista.
“Bisseck apre il braccio, voi vi giocate la vita? Anche noi,” la spiegazione di Chiffi a Barella dopo la revisione, con Rocchi che ha avallato: “Allarga il gomito ed è un rigore da assegnare.”
La questione Guida e la coerenza mancante
“C’è molta tensione, partite tiratissime, ma gli arbitri restano lucidissimi,” ha dichiarato Rocchi a Open VAR, cercando di difendere la categoria in un momento particolarmente delicato.
Le recenti dichiarazioni di Guida sul “non arbitrare il Napoli” hanno creato malumori ai vertici, ma dall’analisi audio emerge che nell’episodio controverso di Inter-Lazio sia stato Di Paolo, al VAR, a guidare completamente la decisione, assumendosi la responsabilità del giudizio finale.
Il tema della coerenza è emerso prepotentemente anche nel confronto tra la gomitata di Gimenez a Mancini in Serie A e l’episodio simile Beukema-Gabbia nella finale di Coppa Italia. Nel primo caso cartellino rosso, nel secondo no, nonostante la presenza dello stesso Mazzoleni nelle due partite (come VAR e AVAR).
“È condotta violenta,” ha chiarito Rocchi parlando del fallo di Gimenez, “non si gioca il pallone, è un gesto non bello. Questa è la strada che dobbiamo seguire: serve coerenza e dobbiamo disincentivare questi gesti. L’episodio di Beukema? Era meno intenso ma è il gesto che conta: era da espulsione anche quello.”
Per gli appassionati che seguono il calcio non solo sul campo ma anche attraverso altre modalità di coinvolgimento, https://www.spinanga.it.com/ offre analisi dettagliate degli episodi arbitrali più controversi, permettendo di formarsi un’opinione basata su dati oggettivi oltre le emozioni del momento.
Gli altri episodi sotto la lente d’ingrandimento
In Parma-Napoli, i vertici arbitrali hanno giudicato corretto l’intervento del VAR che ha annullato un rigore per un fallo precedente (decisione presa da Marini e Aureliano). Nella stessa partita, un tocco di mano di Balogh non è stato ritenuto punibile.
Retrodatando l’analisi, Rocchi ha difeso l’annullamento del rigore per il contatto Pasalic-Koné: “L’obiettivo è ridurre i rigori leggeri, uno così non può essere concesso.” Stessa linea per l’episodio McKennie-Freuler: “Situazione complessa valutata bene da Doveri in campo. Freuler entra nella linea di corsa del difendente.”
Trasparenza e autocritica: la via di Rocchi
A margine di un premio ricevuto alla carriera, il designatore ha ribadito l’impegno verso la trasparenza: “Con Open VAR, anche quando c’è un errore lo mettiamo tranquillamente a disposizione di tutti. Non so quante categorie siano così aperte ad ammettere l’errore, sembra che per noi sia dovuto farlo.”
Alla domanda sulla stagione arbitrale, Rocchi ha preferito non sbilanciarsi: “Il campionato deve ancora finire. Non do giudizi.”
Mentre cresce l’attesa per l’ultima giornata decisiva, gli appassionati più esperti guardano già alle competizioni estere come la Premier League, dove le polemiche arbitrali sembrano avere un peso diverso sul dibattito pubblico.
Resta il fatto che, in un calcio sempre più analizzato al microscopio, la figura dell’arbitro continua a essere al centro di un sistema che richiede perfezione ma che, per sua natura umana, non può sempre garantirla.